L’Azienda e l’Opera: la passione che unisce
Ritorna in Oikos Venezia l’incontro con la grande Opera lirica, un appuntamento ricorrente che diventa occasione di condivisione e arricchimento culturale.
Tutto ha inizio in una serata d’estate, sabato 29 giugno, in una cornice d’eccezione, il palcoscenico dell’Arena di Verona. Oikos Venezia e la Turandot i due protagonisti uniti dal valore comune della Passione.
L’opera lirica, con la sua intensità emotiva e la sua capacità di raccontare storie universali, è un potente veicolo di passione, la stessa che esiste nella realtà quotidiana dell’azienda che le permette di creare e produrre ogni giorno Architetture d’Ingresso speciali per caratteristiche, singolarità e dedizione.
I prodotti che vengono costruiti sono infatti permeati dell’energia che ogni singola persona è in grado di mettere nel proprio lavoro e quando questo è fatto con passione anche il suo esito non può che far trasparire questa cura e attenzione.
“A lezione d’Opera”
La serata è stata anticipata da un incontro di approfondimento con il tenore Miro Solman presso la sede dell’azienda, una vera e propria lezione che racconta la trama magica e ricca di mistero dell’Opera “Turandot” di Giacomo Puccini, preparando così il pubblico allo spettacolo.
Un’occasione d’incontro vero con l’opera lirica che sa toccare le corde più profonde dell’anima, il suo potere è risaputo e il suo valore è immenso, non a caso è uno dei più grandi esempi di Made in Italy nel mondo.
Tutti i collaboratori di Oikos si sono potuti immergere in questa straordinaria atmosfera, arricchendo il proprio bagaglio personale, stimolando la curiosità e la capacità di pensare fuori dagli schemi.
Il potere dell’arte e della cultura in generale per un’azienda risiede proprio qui, nella possibilità di ampliare le vedute, creare ponti fra discipline differenti e contaminare i saperi.
“Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! Tramontate, stelle! All’alba vincerò!”
L’opera è ambientata a Pechino, in un mitico “tempo delle favole”. La principessa Turandot, isolata a causa dello spirito di una sua antenata violentata e uccisa, prova orrore verso gli uomini. Tuttavia, il destino ammorbidirà il suo cuore, e un bacio sancirà l’amore tra lei e Calaf, principe tartaro spodestato.
L’ultima opera di Puccini, struggente e appassionata, è una delle più belle favole d’amore. Tra le arie più celebri c’è “Nessun dorma“, cantata da Calaf nell’atto III, dove esprime la sua determinazione a conquistare Turandot. Il celebre verso “all’alba vincerò” sottolinea la sua speranza e fiducia nella vittoria dell’amore. “Nessun dorma” è diventata un simbolo del “Made in Italy” per la sua bellezza lirica e l’eccellenza musicale, rappresentando l’arte e la cultura italiana nel mondo.