Premio Dedalo Minosse: quando l’Architetto premia il Committente
Oikos è sponsor gold della dodicesima edizione del Premio Internazionale Dedalo Minosse dedicato alla Committenza di Architettura, evento che, dopo tre anni di stop, è ripartito il 16 settembre e, fino al 2 ottobre, metterà in primo piano la Città di Vicenza, ponendola in forte connessione con il mondo dell’architettura ed i suoi protagonisti principali: gli architetti e, in questo caso, soprattutto i committenti.
Marcella Gabbiani, direttrice del Dedalo Minosse, racconta che il Premio è nato nel 1997 quando alcuni architetti vicentini hanno voluto riconoscere il merito a chi aveva permesso loro di esternare al meglio tutta la creatività ed il talento che avevano in sé: era la prima volta che i “buoni committenti” venivano gratificati.
Di lì a poco il Premio Dedalo Minosse varca i confini nazionali e diventa l’unico riconoscimento internazionale riservato non a chi ha realizzato l’opera, ma a chi in essa ci ha creduto e l’ha finanziata da quando era poco più che un’idea.
Vicenza e l’Architettura: da sempre vicine
L’evento della premiazione, promosso da ALA Assoarchitetti congiuntamente con la Regione Veneto e con il Comune di Vicenza, ha avuto luogo in una piccola città veneta, la quale ha sempre avuto però uno sguardo attento verso il mondo, quasi una vocazione questa che pare essere insita nel tessuto vicentino da sempre; è proprio qui infatti che Palladio poté esprimere il suo genio, diventando quell’artista che oggi tutti ci ricordiamo, per merito anche del suo committente Giangiorgio Trissino, colui che nell’architetto di origini padovane aveva creduto fermamente fin da subito.
Si può quindi legittimamente affermare che la “Città del Palladio” abbia rappresentato a tutti gli effetti il luogo perfetto per assegnare un premio legato prettamente alla committenza nel settore dell’architettura. Lo stesso sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, ha sottolineato che: “Qui più che altrove, il rapporto tra committente e architetto ha radici particolarmente forti ed antiche”.
La giuria e il Premio
Dedalo Minosse ha rappresentato un evento internazionale, con oltre 300 iscrizioni di committenti provenienti da più di 30 paesi in tutto il mondo, e con una giuria di respiro altrettanto globale, composta da: rinomati architetti come il giapponese Kengo Kuma; figure importanti nel settore dell’architettura come, ad esempio, David Basulto, fondatore e CEO di Archdaily; persone legate all’imprenditoria come Paolo Caoduro; e molti altri professionisti connessi all’ambito architetturale.
La giuria ha prestato particolare attenzione ad alcuni temi specifici: la sostenibilità sociale, la condivisione pubblica, l’applicazione del Design for All, la valorizzazione e conservazione del paesaggio e del patrimonio architettonico, l’uso di tecnologie e materiali innovativi e riciclabili finalizzati alla conservazione dell’ambiente, la valorizzazione delle tradizioni e dei linguaggi locali, l’approccio progettuale multidisciplinare e l’integrazione tra arte, architettura e design.
La premiazione dei quattro vincitori della “Notte degli Oscar dell’architettura” è avvenuta venerdì 16 settembre al Teatro Olimpico di Vicenza e, assieme ai committenti premiati, ne sono stati invitati a salire sul palco ulteriori venti, i quali sono stati premiati per essersi particolarmente distinti nello sviluppo del settore dell’architettura, sostenendo e promuovendo il talento dei loro architetti.
Dopo il Premio, le Esibizioni
Dopo il momento della premiazione per il Dedalo Minosse, c’è stata l’inaugurazione della Mostra Multimediale presso il salone centrale della Basilica Palladiana di Vicenza, un evento che, fino al 2 ottobre, permetterà ai visitatori di ammirare tavole grafiche, modelli, video e installazioni, dove si potranno osservare e individuare i punti di vista diversi sul concetto di architettura dei vincitori del Premio.
Anche quest’anno, poi, Fortunato D’Amico propone la sua mostra collaterale d’arte intitolata per l’occasione “Arte e Architettura tra Natura e Artificio”, la quale si focalizza principalmente sul nesso uomo-ambiente.
È stata e sarà l’architettura dunque la vera protagonista fino al 2 ottobre nella realtà cittadina di Vicenza, un centro certamente medio-piccolo ma che da tempo possiede però una visione chiara di cultura e di imprenditoria a livello internazionale.